giovedì 14 aprile 2011

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Scegliere un investitore

La maggior parte delle startup non ha i fondi necessari per portare a termine il proprio percorso fino ad una exit. Per questo motivo, fin dai primi mesi, i founder si mettono alla ricerca di capitali.

Spesso provengono da famiglia o amici, meno spesso da Angels e piccoli fondi, raramente da grossi investitori.
In genere, famiglia ed amici prestano solo del denaro, sperando che un giorno potranno riaverlo, magari con qualche piacevole sorpresa.

Angels e VCs, invece, oltre ai soldi, possono mettere sulla bilancia anche tanto altro: esperienza, contatti e consigli.

Premesso che, secondo me, non esiste l’investitore ideale, vediamo quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un Angel/VC per apportare il massimo valore all’interno di una startup.

L’investitore ideale:

- investe in voi e nella vostra startup!
- è o è stato un imprenditore di successo
- è un esperto del vostro settore
- è pieno di contatti e referenze utilissime per voi e per la vostra startup
- investe tramite convertible note con condizioni ragionevoli
- fa passare al massimo 1 mese dal primo incontro al bonifico
- è voglioso di trasmettervi la sua esperienza e la sua energia
- è sempre presente quando ne avete bisogno
- non è invadente perchè ha capito che il micro management è una pratica da lasciare al CEO
- capisce i vostri difetti ed i vostri pregi e cerca sempre di trarre il meglio da voi
- vi supporta sempre e comunque
- vi introduce potenziali investitori e partner
- è un pò come un faro nei momenti bui e difficili
- diventa un vostro amico
- riesce a farvi capire dove state sbagliando e a rimettervi sul giusto binario
- critica in maniera costruttiva
- continua a finanziarvi finchè ci sono i presupposti per andare avanti

In breve, immagino l’investitore ideale come: "Un amico, un consigliere, che si fida di me e mi aiuta a realizzare un sogno. Sempre rispettoso e sempre presente, senza mai essere invadente."

Per tanti motivi, è difficile, forse impossibile, incontrare l’investitore ideale.

E’ possibile, però, scegliere quello che più si avvicina al caso ideale, in base alle proprie esigenze da startup.

Non valutare mai un investitore solo per la quantità di denaro che investe!


Bisogna sempre valutare anche la sua esperienza, i suoi contatti e il rapporto personale che si instaura. Meglio un investitore che vi da 100 ma vi riempie di giusti consigli e vi apre tutte le porte, piuttosto che uno che investe 1000 e poi è inutile.

Ad esempio, conosco dPixel dal 2009 e con loro ho chiuso 2 finanziamenti. Non sono stati l’investitore perfetto, come noi non siamo stati la startup perfetta, ma hanno sempre fatto del loro meglio per aiutarmi in tutto e per tutto. Abbiamo creato un rapporto di rispetto e di fiducia che, nel tempo, ha portato e sta portando i suoi frutti.

Quando, nel 2009, io ed il mio socio, abbiamo dovuto affrontare la scelta se firmare o meno con dPixel, non abbiamo solo valutato il fattore economico. Abbiamo studiato chi fossero i fondatori, cercando di scroprire le loro esperienze e quanto fossero importanti ed influenti.

Insomma, non è sempre e solo una questione di denaro, il valore aggiunto che deve portare un investitore si deve misurare anche in esperienza, contatti e consigli.

Buona scelta a tutti!

Stefano Passatordi