giovedì 29 luglio 2010

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Finanziamenti: Investment stages


In questo post, abbiamo analizzato sommariamente quali sono i principali motivi per cui una startup ha bisogno di essere finanziata. Abbiamo visto che le risorse economiche servono, soprattutto, per pagare il team e per sviluppare e promuovere il servizio/prodotto.

In questo post, mi vorrei soffermare sulla diversa categorizzazione dei finanziamenti.

Quando io ed il mio socio abbiamo avvertito l’esigenza di ottenere dei finanziamenti, abbiamo iniziato a cercare in rete quanta più informazione in merito. Posso tranquillamente affermare che la ricerca ha avuto inizio da blog quali: TechCrunch e Mashable. Leggendo i loro post, ci siamo scontrati spesso con i concetti di seed, bridge, round A ecc.
Seguendo anche CrunchBase, abbiamo iniziato a capire che i finanziamenti sono divisi per categorie e che dipendono dallo stato della startup.

L’immagine seguente riassume il concetto:


Sulla l’asse delle ascisse (Stage of Startups) viene indicato lo stato attuale della startup, mentre sulle ordinate troviamo la quantità di finanziamenti richiesti.
E’ ovvio che lo sviluppo della startup sia direttamente proporzionale all’ammontare del finanziamento. Più crescete e più spese avrete e più soldi vi serviranno per rimanere in vita, quindi, più si sale e più l’ammontare del finanziamento sarà cospicuo!

Per capire quali siano i range di investimento associati ai vari passaggi, vi consiglio di guardare su CrunchBase i profili di grosse realtà come Facebook e Twitter.


In teoria, potremmo individuare i seguenti range:

- Seed: fino a $100K
- Angels: possono arrivare anche ad $1M
- Round 1/A: $1M - $10M
- Round 2/B: $10M – $25/30M

- Tutti gli altri a salire

Come ho già detto, questa divisione non è per niente rigida, è indicativa. Basta vedere su CrunchBase per capire che le cose possono essere anche molto diverse.

Quando noi siamo andati la prima volta da dPixel, ci trovavamo poco più avanti del primo stadio (concept/research), quindi abbiamo ottenuto un seed investment.

Le startup, in genere, tendono a sfruttare il seed per rafforzare le basi di partenza del proprio progetto, cercando di far evolvere il concept ad un prodotto, almeno grezzo.
Successivamente, se l’idea piace ed il team lavora bene, si può preparare un primo business plan e pianificare lo sviluppo del prodotto e della società stessa.
Generalmente, in questa fase, servono altri finanziamenti, perchè, ovviamente, le esigenze cambiano e le spese aumentano.

In questa fase, possono entrare in gioco gli Angels per dare ancora altra “benzina” alla startup e permettere un ulteriore consolidamento del lavoro fatto in precedenza.

Attualmente, con Ibrii, noi ci troviamo in questa fase, servono ulteriori finanziamenti per mettere in sicurezza tutto il lavoro svolto fino ad ora! [Per gli eventuali angels che stanno leggendo: “Non siate timidi e contattatemi ;) ”]

Già dopo l’intervento di questo secondo round, la startup deve iniziare a crescere sia come compagnia che, soprattutto, come numero di utenti. In questa fase, le spese di promozione aumentano notevolmente!

Sia che vendiate e sia che offriate gratuitamente un servizio/prodotto, in questa fase dovete pensare di assumere uno (o più) business developer che riesca a vendere e/o farvi chiudere degli accordi distributivi. Anche in questo caso, se tutte le carte sono state giocate nel migliore dei modi, otterrete utenti, prestigio mediatico, un servizio già abbastanza stabile e, quindi, potreste essere appetibili per un VC pronto per finanziarvi un round A.

Successivamente al round A, il vostri obiettivi dovranno essere: mantenere quello che avete creato fino a quel momento, ma, soprattutto, dovrete espandervi e crescere sempre di più, per cercare di arrivare ai round successivi fino all’exit milionaria...si spera!


Un saluto a tutti,

Stefano Passatordi